L’idea della “Cittadella del terzo settore”, come struttura compatta ed organizzata di attività di rilevanza sociale promosse da soggetti terzi (servizi di comunità, luoghi di aggregazione, produzione artistica e culturale, sport, creazione di distretti creativi, impresa sociale, housing, formazione,..),ha rappresentato inizialmente una intuizione, correlata forse anche all’immagine “fisica” del compendio, sorta nell’Amministrazione a partire dal confronto con le tre associazioni (Casa dei Beni Comuni, Gruppo Alpini Cavarzano-Oltrardo e Val Belluna Emergenza) che, per motivazioni differenti e logiche non assimilabili, avevano intravisto nella ex caserma Piave dismessa l’opportunità di trovare uno spazio adeguato alle proprie iniziative e si erano proposti per svolgere una attività manutentiva a carattere sussidiario in cambio della disponibilità gratuita degli immobili di loro interesse.
L’embrionale suggestione ha generato una volontà di approfondire la riflessione ed estenderla alla totalità del compendio.
L’intuizione si è consolidata quindi in una ipotesi più concreta a seguito delle analisi e dell’applicazione del percorso di valutazione delle differenti opzioni in gioco delineato nello studio “Ex caserma “Piave” – Analisi dello stato di fatto e prospettive di valorizzazione” predisposto dal Servizio Opere Pubbliche nel novembre 2013 ed approvato dalla Giunta Comunale con Delibera n. 43 del 21/03/2014, insieme allo schema del primo bando per la presentazione delle manifestazioni di interesse all’assegnazione di spazi nell’ambito del compendio.
Il primo bando costituisce la sintesi di una serie di scelte operate dall’Amministrazione, alla luce dell’intuizione iniziale, rispetto al quadro estremamente articolato di possibilità alternative/complementari di opzioni e modalità di valorizzazione illustrate nello studio.
L’idea embrionale della “Cittadella del terzo settore” si è tradotta in una ricetta: valorizzazione del compendio attraverso la concessione a condizioni agevolate degli immobili, a fronte dello svolgimento di lavori di manutenzione e recupero degli stessi in una logica di sussidiarietà, a soggetti territoriali, afferenti in particolare al mondo dell’associazionismo, selezionati attraverso una procedura aperta e trasparente, sulla base della proposta di progetti innovativi e a specifico contenuto culturale, aggregativo, sociale, sportivo, formativo ed imprenditoriale.
Il quadro delle proposte pervenute, con la relativa eterogeneità ed articolazione, la concentrazione di interessi sui medesimi immobili a fronte della esclusione di altri, le richieste multiple e alternative, la varietà di settori di attività, di tipologie e caratteristiche dei soggetti proponenti e modalità di presentazione delle proposte, il differente grado di congruenza e compatibilità con la destinazione urbanistica del sito e il piano di rischio aeroportuale, ha evidenziato tutta la complessità correlata alla costruzione concreta della “Cittadella del terzo settore”.
Ciò ha richiesto un processo di attenta strutturazione della fase delle verifiche delle proposte pervenute e delle valutazioni per le assegnazioni degli spazi, che si è configurata anche come un interessante esperimento di confronto e concertazione, nel quale i concetti teorici di “soggetto territoriale”, “progetto innovativo”, “concessione a condizioni agevolate”, “sussidiarietà” hanno acquistato una concretezza non priva di risvolti problematici .
Le ambiguità e gli aspetti controversi del modello si sono rivelate in tutta la loro rilevanza nella fase della trasformazione del modello teorico in una formula adeguata per l’assegnazione degli spazi, che risultasse in grado di tener conto dell’ articolato quadro delle normative urbanistiche ed edilizie e degli aspetti giuridici e patrimoniali applicabili al caso e, nel contempo, dello spirito di sussidiarietà che anima l’iniziativa, traducendosi quindi nella definizione più corretta degli specifici contenuti e procedure di approvazione delle convenzioni che avrebbero regolato i rapporti tra Amministrazione comunale e soggetti assegnatari.
Se i soggetti assegnatari, legittimamente dal loro punto di vista, premevano per modalità di convenzionamento non eccessivamente strutturate e per una concessione a titolo gratuito o quasi, gli uffici, chiamati a contemperare lo spirito dell’iniziativa con i principii che regolano la gestione del patrimonio pubblico, hanno dovuto faticosamente individuare l’esatto punto di equilibrio tra le istanze particolari, le positive intenzioni dell’Amministrazione e l’obbligo dell’ente di tutelarsi e di agire in condizioni di equità, senza rischiare di attribuire indebiti privilegi a nessuno.
Dopo attenta riflessione, con Deliberazione di Giunta Comunale n. 145 del 28/08/2014, si è giunti alla approvazione di un primo “schema tipo” di convenzione per la regolamentazione degli interventi di recupero ed in un secondo momento, con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 45 del 30/09/2014 (poi parzialmente rettificata con Deliberazione C.C. n. 60 del 28/11/2014), anche con un intervento diretto del Consiglio Comunale nell’orientare le scelte a maggior favore degli assegnatari, si è definito lo schema finale, che prevede due convenzioni conseguenti all’intervento di recupero, finalizzate a regolamentare rispettivamente una prima fase di concessione dell’immobile a titolo gratuito, a recupero dell’investimento effettuato, ed una seconda fase di locazione a canone agevolato.
L’articolazione del processo complessivo di convenzionamento nelle tre fasi temporali 1) intervento, 2) concessione gratuita, 3) locazione agevolata, è stata inserita nello schema tipo finale della convenzione per il recupero degli immobili, che è stato poi adattato alle specificità degli interventi dei singoli assegnatari per la successiva approvazione da parte dal Consiglio Comunale preliminare alla stipula.
La soluzione individuata costituisce un compromesso, non esente da una certa macchinosità (che ha anche costituito motivo di confronto critico con gli assegnatari), ma è comunque mirata a prefigurare e strutturare lo sviluppo nel tempo delle iniziative, in condizioni di garanzia sia per l’ente che per i soggetti assegnatari.
Attraverso un processo complicato, fatto di assegnazioni e rinunce, lentezze burocratiche e resistenze dei soggetti a formalizzare gli impegni, si è giunti all’ approvazione dei singoli schemi di convenzione, imposta dall’art. 7 delle Norme Tecniche di attuazione del Piano Regolatore, per 8 assegnatari (rispettivamente con delibere di Consiglio Comunale n. 45 del 30.09.2014, n. 66 del 17.12.2014, n. 4 del 03.03.2015, n. 29 del 27/05/2015 e n. 33 del 25/06/2015) cui è seguita la stipula degli atti con 6 soggetti e l’avvio degli interventi per 5 di essi.
La “Cittadella del terzo settore” finalmente ha assunto un profilo concreto, con l’edificio n. 8 e l’hangar n.12, assegnati alla Associazione di promozione sociale “Casa dei Beni Comuni” per la realizzazione di uno Spazio Sociale Autogestito (con sala polifunzionale per incontri, eventi, assemblee, area per studio e co-working), una porzione dell’edificio n. 5 e l’hangar n.10, assegnati a TIB Teatro Società Cooperativa Sociale O.N.L.U.S. per la realizzazione di un centro permanente di promozione della cultura e dell’arte (con sede operativa e spazi dedicati a scuola di teatro per bambini e giovani, insegnanti ed educatori, adulti e anziani, corsi di danza, laboratori e incontri), l‘hangar n. 14, assegnato a BIM Gestione Servizi Pubblici s.p.a. per la realizzazione di una struttura di supporto alle attività di servizio pubblico (con ricovero dei mezzi speciali di proprietà), la porzione chiusa della tettoia n. 1 e l’hangar n. 13, assegnate rispettivamente all’associazione “Gruppo Radioamatori Valbelluna” e all’associazione “Radioclub Belluno N.O.R.E.” per il ricovero e la manutenzione dei mezzi, dei materiali e delle apparecchiature necessari per lo svolgimento delle proprie attività, con particolare riferimento a quelle di protezione civile e l’hangar n.11 ed annessi, assegnati all’associazione Slowmachine, per la realizzazione di un Teatro hangar (spazio artistico destinato ad ospitare laboratori, spettacoli, piccoli concerti ed una sala prove autonoma per il teatro contemporaneo).
Grazie all’impegno dei soggetti assegnatari, l‘ hangar 13, l’ hangar 14 e la porzione chiusa della tettoia n.1 risultano già adeguati all’utilizzo previsto, gli impegnativi lavori interni ed esterni funzionali al pieno recupero della palazzina n. 8 sono ad uno stadio molto avanzato, mentre sono stati portati a termine i primi necessari interventi di manutenzione ordinaria, propedeutici a quelli di successiva manutenzione straordinaria, per il riutilizzo della porzione dell’edificio 5.
Particolarmente efficace nel processo di trasformazione graduale del compendio dismesso in un luogo di aggregazione e socialità è stato finora l’impegno dell’associazione Casa dei beni Comuni nell’affiancare ai lavori di pulizia e manutenzione delle aree e ristrutturazione degli immobili, l’avvio di iniziative e attività, tra le quali si segnala in particolare l’iniziativa dal titolo “Clorofilla”, esperimento di arte pubblica condivisa, che ha coinvolto nella decorazione delle superfici esterne di alcuni edifici dell’ex caserma artisti nazionali ed internazionali che utilizzano come mezzo espressivo la pittura su muro, trasformando il volto del compendio e rappresentando una prima importante sperimentazione di apertura dello spazio alla libera fruizione da parte della collettività.
Immagini: Servizio OO.PP.; Alice Bettolo
Per far adeguatamente fronte alle sollecitazioni di alcuni soggetti particolarmente attivi e motivati e, d’altro canto, mantenere vivo l’entusiasmo per il progetto di altri soggetti, contrastando gli effetti negativi delle difficoltà e complicazioni inevitabilmente implicite nella gestione di iniziative innovative e complesse, gli uffici comunali sono stati chiamati a svolgere un lavoro costante e instancabile sui dettagli pratici, superando le classiche logiche burocratiche, in particolare per porre in atto le iniziative concrete a servizio dell’intero compendio, come quelle relative alle stime dei singoli immobili e agli accatastamenti, alla verifica e adeguamento dei sottoservizi, alla attivazione delle utenze, alla predisposizione di minime misure di sicurezza, alla individuazione e condivisione di potenziali opportunità di finanziamento, nonché alla promozione e comunicazione del progetto verso l’esterno.
Si è dovuto sviluppare metodi e strumenti per mantenere il controllo sul governo complessivo dell’attuazione del progetto in un’ottica organica, per supportare o attivare modalità di gestione non convenzionali di alcune problematiche, impostare forme di collaborazione fattiva e coordinata fra diversi uffici del Comune per assicurare il procedere del progetto entro un quadro coerente e corretto dal punto di vista normativo ed in tempi e modi compatibili con le esigenze e le legittime aspettative dei soggetti assegnatari.
Sul fronte urbanistico i servizi comunali hanno lavorato nell’ottica della più efficace implementazione del progetto, attuando una modifica degli azzonati di P.R.G. dell’area, approvata con Delibera di Consiglio Comunale n. 42 del 30/09/2014, con cui è stata stabilita per l’intero compendio la destinazione “F.PS-F.AS” – pubblici servizi ed attrezzature sociali (artt.7.8 e 7.9 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G. vigente), eliminando la precedente distinzione in porzioni F.PS, F.II ed F.VV. e rendendo possibile la conformità urbanistica di un’ampia gamma di attività di natura pubblica o di interesse pubblico insediabili in futuro, compatibilmente con le limitazioni del Piano di rischio aeroportuale.
Infine, un impegno notevole è stato richiesto per una continua rimodulazione del progetto alla luce delle rinunce da parte di alcuni soggetti, ma anche delle ulteriori richieste via via emergenti (che richiedono una specifica attività di ascolto, guida e supporto), della naturale evoluzione delle intenzioni dei soggetti già attivi nel compendio e, non ultimo, delle nuove idee e decisioni dell’Amministrazione.
La “Cittadella del terzo settore”, se intesa come prodotto di un processo di rigenerazione urbana portato a pieno compimento, si intravede forse solo ancora all’orizzonte, ma la strada per raggiungerla è stata tracciata e ricco è il bagaglio di esperienza acquisito da tutti i costruttori lungo il percorso.
Per gli aggiornamenti sull’avanzamento del progetto successivi ad aprile 2016 si rinvia alle sezioni del sito relative al terzo e quarto bando per l’assegnazione degli spazi, alle pagine “AVVISO ANCI – GIOVANI RIGENERAZIONI CREATIVE – Il laboratorio di creatività urbana” e “SPAZIO EX – Ex caserma Piave” ed alla sezione “News”.