Nel mese di novembre 2013 è stata operata da personale del Servizio Opere Pubbliche del Comune una attenta ricognizione dell’area, per verificare e documentare le condizioni del compendio, nonché lo stato di conservazione dei singoli edifici.
A causa dell’abbandono quasi decennale, il sito si presentava completamente invaso da una vegetazione infestante che cresceva rigogliosa in corrispondenza dei cancelli, nelle zone verdi ed in quelle asfaltate e pavimentate (caratterizzate da crepe e buche per effetto della mancanza di manutenzione), giungendo addirittura ad invadere l’interno delle tettoie aperte, rendendo di fatto inaccessibili molti dei cancelli e degli stessi edifici ed impraticabili intere aree del compendio.
Una particolare criticità presentavano in tal senso i piazzali degli ambiti A, B, C (compresa l’area verde antistante gli hangar 11 e 12), D. Solo la porzione dell’ambito B che conduce all’edificio 8 (sul quale avevano già preso avvio, su base volontaria con autorizzazione del Comune, le prime operazioni di manutenzione ordinaria da parte di Casa dei Beni comuni) e l’area libera dell’ambito E (in uso a Bellunum) apparivano essere state quantomeno liberate dalla vegetazione.
La situazione risultava preoccupante anche in relazione alle condizioni delle reti dei sottoservizi sottostanti alle aree libere, che avrebbero potuto essere state seriamente danneggiate dalle radici delle piante.
Gli edifici si presentavano in stato di conservazione complessivamente mediocre e, in relazione alla loro origine militare, non accatastati singolarmente e privi di agibilità formale (cfr.le schede con descrizione di dettaglio).
I risultati del rilievo sono stati trasposti nello studio “Area ex caserma “Piave”. Analisi dello stato di fatto e prospettive di valorizzazione” ed organizzati in planimetrie tematiche (Planimetria ambiti funzionali e accessi; Planimetria aree libere; Planimetria volumi minori e manufatti interrati; Planimetria con coni di visuale), corredate di un fascicolo di documentazione fotografica e di singole schede specificamente riferite ad ogni fabbricato.
Rilevata la situazione del compendio, si è operata una analisi delle problematiche relative alla accessibilità, alla articolazione in ambiti funzionali ed alla percorribilità dell’area.
Al fine di semplificare il quadro delle opzioni di valorizzazione in campo per la valorizzazione del compendio, è stato predisposto uno schema che individuava 4 aspetti ritenuti strategici in base all’analisi operata (destinazione urbanistica dell’area;destino dei corpi edilizi esistenti; soggetti coinvolti negli interventi di recupero dell’area; rapporto dell’area con il contesto) e le relative ipotesi estreme (per poi rendere possibile l’identificazione e valutazione delle possibili alternative intermedie).
Sono stati quindi analizzati i presupposti teorici, nonchè le implicazioni procedurali e le conseguenze pratiche correlate ad ognuna delle opzioni.
Infine sono stati individuati alcuni elementi ritenuti decisivi nel governare in una fase iniziale il processo di recupero dell’area, senza condizionarne eccessivamente le evoluzioni future:
a) una suddivisione dell’area in ambiti omogenei di intervento, che in prima battuta tenesse conto degli ambiti funzionali già identificati nell’area, per poi eventualmente essere modificata sulla base di diversi scenari progettuali e di valorizzazione (porzioni da riservare all’intervento diretto del Comune, per la programmazione di interventi strategici, oppure da destinare ad una cessione o concessione ad altri soggetti, etc.), regolando ordinatamente, entro un quadro organizzativo complessivo, il processo di eventuale recupero e riutilizzo di singoli edifici o ambiti da parte di soggetti diversi, evitando il rischio di interventi “a macchia di leopardo” e privi di coordinamento;
b) il mantenimento del controllo da parte degli uffici comunali sulla progettazione e gestione del sistema della accessibilità all’area e del movimento all’interno della stessa, in modo da garantire un processo di recupero delle aree libere organico e funzionale al quadro organizzativo complessivo, anche se destinato ad essere realizzato da soggetti diversi e per stralci;
c) l’elaborazione di una stima realistica del valore a mq. dell’area, da utilizzare come termine di paragone a supporto delle scelte programmatorie, per confrontare le diverse opzioni che si fossero delineate, con il dato relativo al virtuale introito di una eventuale operazione di semplice alienazione dell’area o di parti di essa;
d) l’avvio di una procedura propedeutica a qualunque decisione in merito al destino dell’area, che prevedesse l’opportunità per la più vasta gamma possibile di soggetti di manifestare l’eventuale interesse per forme di utilizzo, anche a fini economici, di parti del compendio, consentendo di raccogliere stimoli progettuali provenienti da differenti soggetti rappresentativi della comunità locale, strutturate in modalità non restrittive (dalla semplice idea, fino al progetto o al programma strutturato) ed aiutando ad individuare le opzioni realisticamente percorribili e preferibili per l’Ente e per la collettività.